Si sta scatenando in questi giorni un attacco selvaggio a Marco Travaglio.
E' ignobile il comportamento di tutto il parlamento e dei media. Si sta facendo il processo mediatico a uno dei validi
giornalisti che ci rimangono, perchè ha osato divulgare un brano tratto dal libro "Se li conosci li eviti".
Il brano in questione riguarda la biografia di Schifani e non contiene nessuna offesa al nuovo presidente del senato e, diversamente
da quanto tutti gli esponenti politici sostengono, si limita a portare all'attenzione del lettore il fatto che
Schifani
negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di brookeraggio assicurativo Siculabrokers assieme al futuro boss di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
E' un'accusa? Io non penso.
Deve far riflettere il fatto che fino a quando questa rivelazione, che non è una rivelazione, è rimasta in un libro nessuno ha mosso una foglia, appena è stata
divulgata agli spettatori di rai tre è diventato un caso.
E' ovvio che vogliono fare fuori Travaglio perchè è una minaccia alla casta, e per questo motivo tutti i liberi pensatori di sinistra (vorrei sperare anche nell'esistenza di liberi pensatori di destra) si sono attivati. Il problema è che anche il pensiero di queste persone è soggetto a filtraggio... e quindi raggiunge solo chi cerca le informazioni e non a chi le subisce o riceve sai canali tradizionali.
Stiamo scivolando in un pozzo da cui sarà difficile risalire.
Ah... e nel frattempo si sorvola su due o tre cazzatelle del tipo "non esiste più il tesoretto".
Un po' di link:
Blog di Travaglio
Post di Dario Fo
Commento di Bice Biagi
Post di Piero Ricca
A lui dedico il sondaggio.
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